MISTERI DELLA LUCE
Secondo Mistero
Le nozze di Cana

Gesù sale a fianco della Madre e seguito dai discepoli e dai padroni,entrando nella sala del convito. Si ode la voce piena, virile, dolcissima del Maestro dire, ponendo piede nella sala:
La pace sia in questa casa e la benedizione di Dio su voi tutti
Gesù prende posto alla tavola di centro con lo sposo, la sposa, i parenti degli sposi e gli amici più influenti. I due discepoli, per rispetto al Maestro, vengono fatti sedere alla stessa tavola.
Il convito comincia.
Maria si accorge che i servi parlottano col maggiordomo e che questo è impacciato, e capisce cosa c’è di spiacevole.
Figlio, dice piano, richiamando l’attenzione di Gesù con quella parola.
Figlio, non hanno più vino.
Gesù, nel dirle questa frase, sorride ancor più dolcemente, e sorride Maria, come due che sanno una verità che è loro gioioso segreto, ignorata da tutti gli altri.
Gesù spiega il significato della frase:
Quel “più”, che molti traduttori omettono, è la chiave della frase e la spiega nel suo vero significato.
Ero il Figlio soggetto alla Madre sino al momento in cui la Volontà del Padre mio mi indicò esser venuta l’ora di essere il Maestro.
Dal momento che la mia missione ebbe inizio, non ero più il Figlio soggetto alla Madre, ma il Servo di Dio.
Rotti i legami morali verso la mia Genitrice. Essi si erano mutati in altri più alti, si erano rifugiati tutti nello spirito.
“Che vi è più fra Me e te?”
Prima ero Tuo, unicamente Tuo. Tu mi comandavi, Io ti ubbidivo. Ti ero “soggetto”.
Ora sono della mia missione.
Maria ordina ai servi:
Fate quello che Egli vi dirà
Maria ha letto negli occhi sorridenti del Figlio l’assenso, velato dal grande insegnamento a tutti i “vocati”.
E ai servi:
Empite d’acqua le idrie, ordina Gesù.
I servi empiono le giare di acqua, portata dal pozzo.
Il maggiordomo mesce un poco di quel liquido con occhi di stupore, assaggiandolo con atti di ancor più vivo stupore, gustandolo e parlandone con il padrone di casa e lo sposo.
Maria guarda ancora il Figlio e sorride; poi raccolto un sorriso di Lui, china il capo arrossendo lievemente.
È beata.
Nella sala passa un sussurrio, le teste si volgono tutte verso Gesù e Maria, c’è chi si alza per vedere meglio, chi va alle giare. Un silenzio, e poi un coro di lodi a Gesù.
Ma Egli si alza e dice una parola:
Ringraziate Maria
Gesù:
Ricordatevelo sempre. Il mio primo miracolo è avvenuto per Maria. Il primo.
Simbolo che Maria è la chiave del miracolo.
Io non ricuso nulla alla Madre mia, e per Sua preghiera anticipo anche il tempo della Grazia.
Io conosco mia Madre, la seconda in bontà dopo Dio.
So che farvi grazia è farla felice, poichè Lei è Tutta Amore.
Dico a voi ciò che dissi a quei convitati:
Ringraziate Maria. È per Lei che avete avuto il Padrone del miracolo e che avete le mie grazie, e specie quelle di perdono
